TROVATA PER CASO UNA LETTERA DI UN SOLDATO SETTINGIANESE DAL FRONTE DI BARDIA
IL NOME DEL SOLDATO E’ VERGATA GIOVANNI, NATO L’1-O4-1920 E MORTO IL 3-1-1941.
LA LETTERA E’ UN COMPENDIO PIENO DI SIGNIFICATI.
RIPORTA ALLA LUCE , OLTRE AGLI AFFETTI VERSO I FAMILIARI , IL MODO DI PENSARE ,LE ASPETTATIVE, , IL SENSO DEL DOVERE E DEL SACRIFICIO, IL MODO DI IMPOSTARE LE EPISTOLE DURANTE IL PERIODO FASCISTA, LA FEDE RELIGIOSA E LA DEVOZIONE VERSO S. MARTINO ,PATRONO DI SETTINGIANO.
‘’ ….. VI Faccio sapere che adesso mi trovo di nuovo a Bardia e spero tanto che si indietreggi ( questo luogo allora veniva bombardata dal mare e dal cielo dagli Inglesi). Il mio dovere l’ho fatto piu’ degli altri.
Di disavventure ne ho passate tante, io non ce la faccio più. Comunque ringrazio il Signore e San Martino
Che mi hanno aiutato tanto e che sicuramente mi faranno la grazia di riabbracciarvi. Con i Santi , se riuscirò
A tornare da voi, saprò io cosa fare.
LA LETTERA FINISCE COSI: ‘’ mamma porta baci a tutti i miei fratelli e sorelle,nipoti e un saluto particolare al mio caro padre. Vi chiedo la santa benedizione. Vostro figlio Giovanni.’’
I SOLDATI ITALIANI A BARDIA SOFFRIRONO LA FAME, LA SETE, IL FREDDO E IL CALDO. DORMIVANO NEL DESERTO CON VESTITITI DI PANNO CON UNA TEMPERATURA A 40 GRADI DI GIORNO E AMENO 10 GRADI DI NOTTE. AVEVANO IN DOTAZIONE UNA PANCIERA PER IL CAMBIO DI TEMPERATURA. DUE LITRI DI ACQUA AL GIORNO DOVEVANO BASTARE PER LAVARSI E BERE. GIOVANNI MORI’ IL 03-01-1941,IN SEGUITO ALLE FERITE RIPORTATE SUL FRONTE ,QUANDO IL XIII CORPO D’ARMATA BRITANNICO( WESTERN DESERT FORCE) SFERRO’ L’ATTACCO ALLE POSTAZIONI ITALIANE. DA NOTIZIE GIUNTE AL FRATELLO MARTINO DA SOLDATI SOPRAVVISSUTI,GIOVANNI ,DURANTE IL COMBATTIMENTO, PER PERMETTERE LO SPOSTAMENTO IN UNA ZONA PIU’ SICURA DI ALTRI MILITARI,MUNITO DI MITRAGLIATRICE,USCI ALLO SCOPERTO PER SPARARE CONTRO L’AEREO NEMICO CHE VOLAVA A BASSA QUOTA. L’USCITA GLI FU FATALE. L’AEREO ,ALLONTANANDOSI LANCIO’ DELLE GRANATE,LE CUI SCHEGGE FERIRONO MORTALMENTE IL POVERO GIOVANE .
NEL 1940 GLI INGLESI SBARCARONO IN GRAN NUMERO IN EGITTO. AGLI INIZI DI DICEMBRE 1940, LE TRUPPE INGLESI AL COMANDO DEL GENERALE WAVEL INIZIARONO LA MANOVRA PER ACCERCHIARE LE POSTAZIONI ITALIANE A BARDIA. A DICEMBRE COL BLOCCO DELLA VIA BALBIA, L’ACCERCHIAMENTO ERA CONCLUSO. GLI INGLESI INIZIARONO A COLPIRE DAL MARE , CON L’ARTIGLIERIA DI TERRA E DAL CIELO CON GLI AEREI , SCATENANDO SULLE NOSTRE POSTAZIONI,COSTRUITE CON POCHI SACCHETTI DI SABBIA, UN VERO INFERNO DI FERRO E DI FUOCO. GIOVANNI SCRISSE LA LETTERA DAL FRONTE DURANTE QUESTO
ASSEDIO: ‘’Li 20-12-1940 –Anno XIX E F- Mia carissima Madre ……………’’.
IL MATTINO DEL 3 GENNAIO 1941, SI SCATENO’ LA VIOLENTA OFFENSIVA NEMICA- I MEZZI BLINDATI INGLESI SI AVVICINARONO MINACCIOSI ALLE NOSTRE POSTAZIONI. I CANNONI ITALIANI NON POTEVANO ESSERE USATI AD ‘’ALZO ZERO’’, BENSI SOLO CON UNA CERTA TRAIETTORIA- NESSUNO AVEVA PENSANTODI DOTARE I NOSTRI SOLDATI DI IDONEE ARMI CONTRO CARRO- LE NAVI NEMICHE CHE SI TROVAVANO A UNA DISTANZA DI 20 KM (IRRAGGIUNGIBILI DALLA NOSTRA ARTIGLIERIA), CON I LORO CANNONI SPARAVANO PROIETTILI CHE QUANDO ESPLODEVANO LASCIAVANO PARTIRE UNA MIRIADE DI SCHEGGE ROVENTI CHE DIFFICILMENTE NON COLPIVANO I NOSTRI SOLDATI MAL RIPARATI DIETRO PICCOLI SACCHI DI SABBIA.
GIOVANNI VENNE COLPITO DA QUESTE MICIDIALI SCHEGGE MENTRE COMBATTEVA E MORIVA SUBITO DOPO ALLE ORE SEI DEL 3 GENNAIO 1941- CON LA SUA MORTE FINIVANO TUTTE LE ASPETTATIVE DI UN VENTENNE CRESCIUTO CON SALDI VALORI ED INIZIAVA IL ‘’CALVARIO’’ DELLA MAMMA MARIA MASCARO CHE CERCAVA NOTIZIE DEL FIGLIO DATO PER DISPERSO. UNA DISPERAZIONE , UNA RABBIA E UN DOLORE RESO PIU GRANDE PER IL FATTO CHE IL FIGLIO MARTINO VERGATA ERA STATO FERITO ALLA TESTA A SIBERI E L’ALTRO FIGLIO ANTONIO SI TROVAVA A COMBATTERE IN GRECIA. LE AUTORITA’ DI ALLORA RIFERIVANO A MARIA QUELLO CHE SI LEGGEVA SUI GIORNALI : ‘’ A BARDIA MOLTI SONO STATI FATTI PRIGIONIERI, MOLTI SONO I DISPERSI’’. SUI GIORNALI NESSUNO AVEVA IL CORAGGIO DI SCRIVERE DELLA ‘’CARNEFICINA’’ AI DANNI DELL’ESERCITO ITALIANO IN LIBIA.LA NOTIZIA DELLA MORTE DI GIOVANNI ARRIVERA’ MOLTO PIU' TARDI (UFFICIALMENTE IL 23-2-1943). IL DOLORE DELLA MAMMA NON SI PLACA I RESTI DEL FIGLIO SI TROVANO IN LIBIA. MARIA AVREBBE TANTO DESIDERATO DI PORTARE UN FIORE SULLA TOMBA DEL FIGLIO. LA SALMA DI GIOVANNI RITORNA A SETTINGIANO SOLO IL 12-10-1972. QUEL GIORNO E’ STATA CELEBRATA UNA MESSA SOLENNE A SUFFRAGIO E LE AUTORITA’ LOCALI NE HANNO RICORDATO IL VALORE E IL SACRIFICIO DEL CADUTO IN GUERRA A BARDIA . DOPO LA CELEBRAZIONE IL FERETRO , ACCOMPAGNATO DA NUMEROSI CITTADINI SETTINGIANESI E DI ALTRI ACCORSI DAI PAESI VICINI, E’ STATO TRASPORTATO NEL CIMITERO DOVE TUTT’ORA RIPOSA .
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