mercoledì 25 maggio 2011

APPROFONDIMENTI SULLA STORIA DI SETTINGIANO

Attualmente, non esiste una storia scritta ufficiale di Settingiano. Abbiamo invece tante leggende, tanti racconti, che tendono ad esaltare questo piccolo centro , che cercano di spiegare le sue origini,ma che non danno nessun contributo  nel fissare la data esatta della sua nascita e l’origine del suo nome. Io qui, senza nessuna pretesa e nulla aggiungendo, cercherò di dare una serie di notizie su uomini, luoghi, avvenimenti che hanno interessato nel passato il territorio settingianese che comprende anche parte di Rocca Falluca. Il mio fine è di stimolare la curiosità degli appassionati di storia Settingianese a ricercare e scrivere cose nuove e veritiere su questo picco centro calabrese.Un documento del 1310 riporta la notizia che il Presbitero Giovanni, cappellano nella chiesa di San Martino Vescovo,sita nel Casale di Settingiano, ha pagato le decime . Il pagamento delle decime non avvenne  da parte della stessa chiesa  nel 1324 (Rocca Falluca,un castrum normanno nell’istmo di Catanzaro.Vita civile e religiosa di Domenico Montuoro,Rogerius, anno VII n. 2 Luglio/Dicembre 2004) . Dopo la battaglia di Benevento (febbraio 1266) e la morte di Manfredi, gli Angiò facendo impiccare Corradino in Napoli (1268) divennero padroni della Calabria .Carlo I D’Angiò concesse il territorio del Casale di Settingiano( che faceva parte della Baronia di Tiriolo) al vice giustiziere del Regno Drivone  de Regibayo.Nel 1325 – secondo quanto riporta Carlo De Lellis – Leone di Reggio, gran siniscalco del Regno viene indicato come feudatario di Settingiano (assieme a Tiriolo, Rocca Falluca  e Gimigliano). Sempre nel 1325 Leone di Reggio concesse Settingiano a Marco De Contestabulo di Stilo. Questa famiglia si mostrò valorosa e accorta ai Normanni, agli Svevi, agli Aragonesi e per questo ottenne nel corso dei secoli grossi feudi e baronie. Gabriele Barrio, in “Antichità e luoghi  della Calabria” (1571), scriveva su Settingiano:- Nel territorio di Tiriolo c’è la borgata di Sitigiano . Di li , a chi ritorna verso il mare , si fa incontro il castello di ‘’Aroca’’, nei pressi del quale scorre il fiume  Crotalo.E Tommaso Aceti, che riprese gli appunti del Barrio, pubblicandoli nel 1737, sostenne quanto segue:- Sitigiano , dal greco ‘’ sitos’’, frumento, del quale abbonda . Ora cittadella  abbastanza popolata accresciuta dalle rovine di Aroca, comunemente Settingiano. Patria di San Francesco, dell’istituto serafico. Nel '' Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli'' di Lorenzo Giustiniani (1805) si legge: ''Settinizano, o Settingiano, terra in Calabria Ulteriore in diocesi di Catanzaro, alla distanza di miglia 6, e 12 da Tiriolo. E' in luogo di buon'aria, su di un'eminenza. Si dice dagli scrittori calabresi, che crebbe la sua popolazione dalle rovine di Rocca. La medesima va in molta stima per la quantita' del vino, che produce in di lei territorio, da provvedersene in diversi altri luoghi della sua provincia. in oggi i suoi abitanti ascendono a circa 1.100. Oltre dell'agricoltura han pure l'industria di nutricare i bachi da seta. Nel 1532 fu tassata per fuochi 44 , nel 1545  per 68, nel 1561 per 88, nel 1595 per 111, nel 1648 per 105 e nel 1669 per 81- nel 1323 era in demanio. Il Re Roberto ne fe' dono a Marco Contestabile; nel 1486 si acquisto' dalla famiglia Caraffa dei duchi di Nocera, e poi dalla famiglia Cigala dei Principi di Tiriolo.''Nella ‘’Calabria dell’abate Pacichelli ‘’, memorie scritte durante il viaggio in Calabria tra il 16/5/1863 e il 17/06/1863, troviamo le seguenti notizie su Settingiano:- Si scorge  sollevata su un poggio e dalle ruine di Rocca,in Civiltà, e popolo accresciuta.Fa stimarsi nella Provincia per la copia dei vini ,conta 177 fuochi sotto i Signori Cigala, Principi di Tiriolo, dopo gli estinti Duchi di Nocera Carafa. Dallo spoglio delle carte della Reggia udienza di Catanzaro e da fonti Vaticane,Pranz Von Lobstein fornisce l’elenco di quasi 1500 nominativi di sindaci e governatori di paese e città calabresi del ‘700. (La Calabria  dalle riforme alla Restaurazione  II  volume) .Tra questi nomitativi  4 Settingianesi:-         1746         Francesco Cotronei – Sindaco (cart. A2 Fasc. XVIII)-         1752        Dr Martino de Puccis – Sindaco (cart. C.  69-13 Fasc. V) -         1779        Antonio Pucci – Sindaco (cart. c. 485-5-fascic. xix)-         1799        Rosario Cotroneo – Sindaco (cart. m 301 – 47 fasc.XIII)Gli altri sindaci, a partire dal 1809 si trovano sul portale per gli Enti e le aziende della Calabria.Un governatore è di Rocca Falluca, ubicata  anche nel territorio di Settingiano:      -   1775         Mag.co Raimondo Pucci, governatore ( cart. P. 354-18 fasc. I)Sempre Pranz Von  Lobstein cita nel suo libro , tra i più facoltosi nobili del ‘700 in Tiriolo due personaggi di Settingiano:-         Giuliani  Antonio, Dr chirurgo   -         Governa Filippo, NotaioNel 1743  Settingiano organizzò il registro del catasto(sistema di tassazione) .Sarebbe molto interessante conoscere le persone che pagavano le tasse in quel periodo con nomi, mestieri ,titoli nobiliari ecc.Nelle “ Leggi francesi per la Calabria” di Gustavo Valente (Frama Sud di Chiaravalle,luglio 1983),troviamo menzionato questo luogo come comune del cantone di Catanzaro col nome di “Settingiano”. Nella suddivisione delle Provincie(08/01/1807), viene citato ,inserito nel distretto di Serrastretta, assieme a Cicala,Vena,Cortale, col nome di “Scitingiano”. Nel 1811, tra leggi e provvedimenti francesi, troviamo “Septingiano”,menzionato tra i comuni del circondario di Tiriolo,distretto di Catanzaro. Settingiano  nacque come comune  nel 1811 per volontà dei dominatori Francesi. Nel libro “I Francescani Minori in Calabria -1217/1982-P.Francesco Russo M.S.C. CZlido 10/10/1982,troviamo un’importante notizia sulla chiesa del Convento : - Il Convento di SanFrancesco di Settingiano fu aperto da Padre Michele da Catanzaro l’1 maggio del 1591.Sempre in quest’opera si legge:- Nel 1861 con le Leggi Siccardiane, i conventi dovettero chiudere tutti, e i frati furono costretti a indossare l’abito dei preti secolari; le loro case passarono allo Stato o ai comuni,che adibirono ad altri usi o le vendettero per pochi soldi , le loro chiese passarono alle diocesi. In un atto notarile di G. Lombardo, AS. VV si legge di un settingianese, Giovannello Rosso che lascia al convento si S. Maria della Pieta'di MOnteleone Calabro: - Due paia di buoi aratori di carri, due vacche e due vitelli, una iancarella ed una giumenta . Sul “Diario di quanto successe in Catanzaro dal 1710 al 1769 g.b. Moio, G.Susanna,Chiaravalle 1977,si legge di un Settingianese :- Il 15 luglio 1738 Don Gennaro Pavone di Settingiano pigliò possesso della cappella di S. Nicolò Coracitano per la vacanza del defunto Don Vitaliano Scuteri, Dopo tre anni e 5 mesi G. Pavone si ritiro nel suo paese Settingiano. Nel 1783 durante il terremoto, morirono 16 Settingianesi (allora il paese contava 910 abitanti).Sull’Atlante Geografico Rizzi Zannoni (delineato  per ordine di Ferdinando IV dopo il terremoto del 1783 e completato nel 1808),viene riportato il vecchio sito(zone Pezzatimpa,Ospedale,Chiesa Madre, Micciorro)ed il nuovo di Settingiano, il primo distrutto dall’evento sismico del 1783   e il secondo  ricostruito nelle vicinanze.Nel 1799 ,dato l’incremento  della popolazione Settingiano venne riconosciuto “Luogo”.Nel 1860 tanti furono i Settingianesi che parteciparono alla “spedizione dei mille”con Garibaldi . Si distinsero in modo particolare Antonio Barbieri,Raffaele Cotronei e Don Antonio Varano.   Rocca Falluca  o Rocca Cataciana,sorse ad opera dei Normanni che l’affidarono al Conte Ugo Falluc (seconda meta del XXII secolo). Successero i figli Mihera e Adamo. In seguitoFu posseduta da Rodolfo di Loritello (1088),da Goffredo (1111),Raimondo (1145), Clemenza (1160), Ugo Lupino (1168), Ugo Filio (1195) , Riccardo Falluc (1197), Malgerio D’Altavilla (1212).Nel 1250 Rocca Falluca raggiunse 1102 abitanti (circa).Sul finire del tredicesimo secolo (1280),durante la guerra del Vespro, gli Amulgaveri (milizie Catalani) ,dopo l’assedio su Messina,si spinsero fino a Rocca Falluca ,che venne depredata incendiata e distrutta, tanto che i suo Monastero di S.Giuliano non potè versare il censo al Corazzo (monastero), come venne attestato nel 1310 da Bartolomeo De Siri, Alberto e Michele De Domine Maria , giudici di Rocca Falluca. Nel 1581 si ha l’infeudazione ai Carafa di Nocera (Ferrante 1584, Diomede e Francesco, 1593),seguiti da Carlo Cicala(1610).La decadenza di Rocca Falluca ha una sicura svolta nel 1589, quando divenne arrendatario il Duca di Nocera. “Il Castrum –scrive F. Montorio – è sfruttato oltre misura, i beni maltenuti e alienati senza l’assenso della Sede Apostolica sono oggetto di speculazione e di cessioni sconsiderate”.Il vescovo Bagnoletti osserva che nonostante la rendita di 2000 ducati, Rocca Falluca sia stata concessa al Conte di Tiriolo per 300 ducati ed in più, a seguito delle continue vessazioni, i villici “per mali comportamenti sono fuggiti”. Dato l’eccessivo sfruttamento, la popolazione si disperde tra Settingiano,Tiriolo,San Pietro Apostolo e Catanzaro. Sul finire del secolo XV (1436) a Rocca Falluca si era addensato un borgo di 700 abitanti (141 fuochi), una di queste famiglie era quella di Agazio Guidacerio. Questi nacque il 1477 a “Rocca Coragi”,studiò sicuramente, prima nel monastero di San Guliano e poi a Catanzaro, si trasferì a Roma ,dove apprese l’ebraico e dove pubblicò importanti lavori con dedica a Papa Leone X. Dopo il sacco di Roma ad opera dei Lanzichenecchi,si trasferì a Parigi , alla Corte di  Francesco I ,che molto lo apprezzò tanto da essere nominato professore del collegio Reale,contribuendo al sorgere della rinascenza francese. Qui pubblicò 18 opere (1529/1542).La maggior parte delle notizie su Rocca  Falluca,Agazio Guidacerio e il monastero di San Giuliano  sono stati prese  dai “ libri di Cesare Mulè “una storia di Catanzaro”, 1984, e “Agazio Guidacerio”,1990.
A cura di Giovanni Vergata (04/01/2009).

6 commenti:

  1. Mi permetto di segnalare un clamoroso fraintendimento (non siete il solo) contenuto nella frase seguente: "Il 12 marzo del 1489 il duca di Calabria Alfonso insieme con Antonio dei marchesi di Settingiano, “ Homo subtile circa de fare fortezze e roche”,si recò a Le Castella per ispezionare e ordinare le necessarie riparazioni alle torri del castello."! Non e "Antonio dei marchesi di Settingiano" ma Antonio marchesi da Settignano Settignano, 17 maggio 1451 – Firenze, 1 settembre 1522), è stato un architetto e ingegnere italiano, attivo principalmente nel napoletano.

    RispondiElimina
  2. Leggi bn Antonio dei Marchesi di Settignano ( e non Settingiano)

    RispondiElimina
  3. Sul suo testo, ancora leggo:"Il 12 marzo del 1489 il duca di Calabria Alfonso insieme con Antonio dei marchesi di Settingiano, “ Homo subtile circa de fare fortezze e roche”, si recò a Le Castella per ispezionare e ordinare le necessarie riparazioni alle torri del castello."

    RispondiElimina
  4. Non ricordo la password la correzione la farò quando posso. Comunque, ancora grazie e saluti

    RispondiElimina